Home Attualità Acqualatina, le associazioni dei consumatori: “Soddisfatti dai sindaci, ora vogliamo la verità”

Acqualatina, le associazioni dei consumatori: “Soddisfatti dai sindaci, ora vogliamo la verità”

Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons chiedono controlli sui conti e sugli investimenti fatti dalla società

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Le associazioni dei consumatori Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons esprimono soddisfazione per la decisione dei sindaci dell’ATO 4 di prendersi tempo per analizzare la richiesta di Acqualatina di aumentare il capitale sociale da 26 a 56 milioni di euro. Questa richiesta, avanzata dal socio privato NEPTA (Italgas) a soli sette anni dalla fine della gestione, appare “singolare e preoccupante”.

Le associazioni si interrogano sulle ragioni di tale richiesta, specialmente considerando che Italgas è subentrata a Veolia meno di due anni fa. “Cosa può essere accaduto di così grave in questo poco tempo?”, si chiedono le associazioni, suggerendo che “NEPTA non aveva adeguatamente approfondito la situazione”.

Le associazioni sottolineano che l’onere non può ricadere sui cittadini, che già pagano una delle tariffe idriche più alte d’Italia, a fronte di un servizio non all’altezza, come rilevato anche dalla Corte dei Conti. A questo si aggiungono gli aumenti tariffari del 3,5% annuale fino al 2029, che porteranno a un incremento del 20% rispetto al 2023.

Tra le domande a cui Acqualatina non ha ancora risposto, le associazioni elencano:

  • A quanto ammontano le dispersioni d’acqua?
  • Come vengono impiegati i soldi recuperati dalle morosità?
  • Quali opere sono state realizzate con il Fondo Nuovi Investimenti (FoNI)?
  • Sono stati pagati i canoni ai comuni per l’utilizzo delle loro infrastrutture?
  • Come sono stati impiegati gli utili multimilionari dal 2003?

“Ora per i sindaci è arrivato il momento di assumere le giuste decisioni”, affermano le associazioni. Chiedono che i sindaci mettano in atto “un sistema di controlli e di verifiche certe ed effettive sulle carte del gestore”, ricorrendo anche a società specializzate per garantire la trasparenza e tutelare i cittadini.

“È giunto il momento delle decisioni da prendere con responsabilità”, concludono le associazioni, ribadendo che la questione è ormai diventata una legittima richiesta di trasparenza, fondamentale per un bene pubblico come l’acqua.

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