“La Zona Economia Speciale unica, così come perfezionata dal certosino lavoro del Ministro Fitto, rappresenta un importante strumento per accrescere l’attrattività e la competitività del Mezzogiorno d’Italia, riducendo il divario con il resto del Paese e dell’Ue. Si tratta di un vero e proprio volano decisivo per l’economia del Sud, dell’Italia e del Mediterraneo, capace di segnare una svolta per il rilancio anche in termini di rinnovata centralità dell’intera area. Si tratta di una misura che sviluppa competitività e in alcun modo può trasformarsi in un’insensata competizione tra territori. Tuttavia i dubbi espressi dai rappresentanti di FederLazio sono da prendere in considerazione, perché provengono dal motore socio economico del basso Lazio, da quelle stesse imprese che beneficiano di queste misure. Appare doveroso dialogare su eventuali correttivi che possano limitare potenziali distorsioni sui mercati locali. Ancorare l’attivazione della Zes al Pil di un’intera Regione rischia di non tener conto di specificità territoriali come quelle del Lazio, dove le capacità attrattive in termini di investimenti e la ricchezza di Roma, non sono paragonabili a quelle delle provincie di Latina e Frosinone. Vi sono dei precedenti, come quello della Cassa del Mezzogiorno, che evidenziano questa peculiarità territoriale e che in passato hanno permesso alle provincie di Latina e Frosinone di godere delle agevolazioni previste per altre Regioni o territori. Le maglie per apporre correttivi sono strette ma credo sia necessario dare voce e accogliere le istanze che provengono dalle imprese, anche nel solco di discussione dei provvedimenti in questi giorni allo studio del Parlamento”. Lo dichiara in una nota il senatore Nicola Calandrini, presidente della V Commissione Senato
Zes, Calandrini (FdI): “Importante strumento per competitività del Mezzogiorno”
Il presidente della V Commissione Senato: “Ma le perplessità delle imprese del basso Lazio sono da prendere in considerazione”
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