Il caso delle Terme di Fogliano arriva in Parlamento. Dopo settimane di polemiche e interrogativi sulla perdita del vincolo minerario e sull’avvio dell’asta fallimentare della società pubblica STF, il Movimento 5 Stelle annuncia un passo formale nelle sedi istituzionali. A firmare l’interrogazione è l’onorevole Ilaria Fontana, deputata eletta nel collegio di Latina, mentre la capogruppo M5S in Consiglio comunale, Maria Grazia Ciolfi, rivendica una battaglia che – afferma – il Movimento porterà avanti “in ogni sede istituzionale, fino all’ultimo livello disponibile”.
L’iniziativa parlamentare ricostruisce una vicenda lunga oltre trent’anni e si concentra su un nodo centrale: il rischio che l’area termale, circa 68 ettari tra il lago di Fogliano e il mare, priva del vincolo minerario, possa diventare terreno fertile per future operazioni speculative. «Ringrazio l’Onorevole Fontana per la tempestività e la precisione con cui è intervenuta – dichiara Ciolfi – su una vicenda che rappresenta un danno storico, economico, ambientale e valoriale per la città». Un danno che, secondo il M5S, deriva da «inefficienze amministrative, mancate risposte istituzionali, omissioni e un rischio evidente: la perdita definitiva di un bene pubblico strategico».
Nel testo dell’interrogazione, l’onorevole Fontana chiede ai Ministri competenti di verificare gli effetti ambientali della rimozione del vincolo minerario e di valutare l’introduzione di strumenti di tutela: accordi di programma, norme più stringenti sull’uso del suolo, misure utili a garantire una destinazione coerente con l’interesse pubblico. L’obiettivo dichiarato è impedire che l’area, affacciata sul SIC del lago di Fogliano e sul fronte mare, possa essere coinvolta in trasformazioni urbanistiche improprie.
Durissimo il commento di Ciolfi di fronte alla perdita della concessione: «Aver visto amministrazioni colpevolmente immobili di fronte alla valorizzazione di un bene di tale portata per il nostro territorio mi genera un sentimento non solo di annichilimento, ma di vera e propria rabbia». E aggiunge: «Le Terme non sono una farsa. La farsa è far credere ai cittadini che aver perso tutto sia normale».
La capogruppo interviene anche contro le posizioni minimaliste circolate sui social: «Leggo qualcuno definire le Terme “una farsa”, parlare di “stracciarsi le vesti”, addirittura invitare a non indignarsi per la perdita della concessione mineraria. È una narrazione tossica, offensiva per la città e perfino per la verità dei fatti». Per Ciolfi, la storia delle Terme non è mai stata un bluff: «Sono state un’opportunità enorme, resa possibile da una risorsa naturale unica, confermata da studi scientifici, progetti, investimenti, pozzi perforati, acque certificate».
Il tema, sostiene la consigliera, riguarda il futuro stesso della città: «Qui non c’è nessuno che si “straccia le vesti”. Qui c’è una città che sta perdendo un patrimonio, una prospettiva di sviluppo turistico, economico e sanitario». Per questo, Ciolfi annuncia il deposito di una mozione consiliare per riportare la questione in Aula: «Affinché l’intero Consiglio Comunale torni a discutere delle Terme di Fogliano, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte e, peggio ancora, delle non scelte».
La conclusione è un impegno politico netto: «Continueremo a batterci affinché Latina recuperi ciò che ha perso, recuperi la titolarità dei beni, ripristini la tutela dell’area e riapra la strada per la valorizzazione della risorsa termale. C’è una città intera che deve essere messa nelle condizioni di capire che cosa aveva, che cosa ha perso e che cosa rischia di perdere ancora. E noi ci assicureremo che lo capisca».
