Nel prossimo consiglio comunale di Sezze approderà il progetto esecutivo per la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile urbana a Sezze Scalo. L’infrastruttura collegherà il piazzale della stazione ferroviaria con Corso della Repubblica, passando per via Piemonte e via Veneto, per poi congiungersi con la ciclo-pedonale prevista sulla vecchia 156. Un’opera che si inserisce all’interno di un piano di riqualificazione più ampio, che punta a connettere il parco delle orme dei dinosauri con l’oasi di Mole Muti. Sul progetto è intervenuto Giovanni Moraldo, ex consigliere comunale ed ex coordinatore di Forza Italia a Sezze, che pur riconoscendone le potenzialità, ha voluto evidenziare alcune criticità. “Una pista ciclabile cittadina può rappresentare un valore aggiunto – ha spiegato – ma ha senso solo se inserita in un contesto urbano con marciapiedi sicuri, attraversamenti pedonali, parcheggi e servizi per le attività commerciali. E soprattutto quando risponde a una reale esigenza di mobilità sostenibile, altrimenti rischia di restare un’opera scollegata dai bisogni dei cittadini”. Un ragionamento che, secondo Moraldo, vale anche per i progetti turistici: “Investire su parchi e oasi può essere una leva importante, ma senza infrastrutture e servizi efficienti che rendano solidi gli investimenti nel tempo, si rischia di trasformare i finanziamenti in un ennesimo spreco di risorse pubbliche”.
Moraldo ha poi allargato lo sguardo alla situazione complessiva di Sezze Scalo, che da tempo soffre per scelte urbanistiche ritenute “scellerate”: “Molte attività hanno chiuso, altre hanno deciso di investire altrove. I cantieri infiniti, i disservizi e alcuni recenti provvedimenti amministrativi rischiano di aggravare la situazione, rendendo il territorio sempre meno attrattivo. Il pericolo è quello di passare da quartiere dormitorio a paese fantasma”. Per l’ex consigliere, la strada da intraprendere è chiara: “Occorre ripartire dai bisogni primari dei cittadini, garantire servizi essenziali e rilanciare il tessuto economico. Solo così si potrà costruire un’offerta turistica credibile e duratura”. Infine, Moraldo ha indicato una priorità immediata: la riapertura della vecchia 156, oggi chiusa e degradata. “Anche solo a senso unico e per il traffico locale – ha affermato – restituirebbe al territorio un flusso vitale di circolazione, riportando ossigeno al commercio. Sarebbe un primo passo per ridare accesso alla città e ai nuovi servizi previsti, in attesa di lavori più ampi di riqualificazione. Inoltre, la sua riapertura permetterebbe di avviare un’azione forte presso gli enti competenti per recuperare la funzionalità dei costosi, quanto inutili, attraversamenti sopraelevati della nuova 156”.