Home Lifestyle L’INTERVISTA – Serepocaiontas, dalla passione dell’ukulele al palcoscenico di Viva Rai 2

L’INTERVISTA – Serepocaiontas, dalla passione dell’ukulele al palcoscenico di Viva Rai 2

La giovane musicista di Latina spopola ogni mattina nel programma condotto da Rosario Fiorello e ci racconta la sua avventura

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È affascinata dalle sonorità del jazz e la sua passione per la musica esplode già all’età di 7 anni quando comincia a prendere lezioni di chitarra. Oggi la puoi trovare ogni mattina con il suo ukulele accanto a Fiorello nella trasmissione Viva Rai2. Stiamo parlando di Serena Ionta ma il suo nome d’arte è “Serepocaiontas“. Classe 1994, Latina non è solo la sua culla ma anche la città nella quale muove i primi passi nel panorama artistico. Frequenta poi gli ambienti musicali di Milano, città nella quale portato a termine i suoi studi, e di Londra. È proprio nella capitale inglese che comincia a postare sui social le prime cover: oggi il suo profilo conta una community di quasi 100mila followers. Sono arrivate poi le collaborazioni importanti con la realizzazione della colonna sonora del film “Il sesso degli angeli” di Leonardo Pieraccioni e la cover di “Azzurro” per il documentario sulla vita di Paolo Rossi realizzato da Walter Veltroni. Nel corso del 2022 escono i suoi singoli “Limonata” e “Vin brûlé”.

Serena ha risposto ad alcune domande per il nostro giornale.

Che significato ha per te la musica?
Solo tre parole: conforto, riparo, passione! 

Perché hai scelto proprio l’ukulele? Cosa ti piace di questo strumento?
Quando ho comprato il mio primo ukulele si è trattato di un acquisto piuttosto impulsivo, avevo voglia di suonare per accompagnarmi e di poterlo fare in breve tempo. Si tratta di uno strumento estremamente accessibile, che permette anche ai principianti di divertirsi.

Quanto e in che modo Milano e Londra (e i loro ambienti musicali) hanno influenzato la tua musica e la tua figura artistica?
Milano ha giocato un ruolo importantissimo nella mia formazione artistica. Durante i primi anni di università (ho studiato Economia) ho iniziato a frequentare locali che offrivano settimanalmente jam session dal vivo. Ho frequentato il primo anno di Conservatorio, corso di canto Jazz, che mi ha permesso di venire a contatto con una realtà variegata e interessante di grandi artisti.
A Londra invece ho collaborato con un bravissimo chitarrista, Gennaro Ricciardone, con cui ho fondato il duo le Salopettes e con cui ho potuto sperimentare i primi contenuti social. Niente da dire però: il rientro in Italia è stato il vero trigger per iniziare a scrivere singoli e collaborare con DSonthebeat, che ha coscritto e prodotto i miei primi tre brani usciti sulle piattaforme digitali.

Cosa consiglieresti a chi vuole fare il tuo stesso percorso?
La cosa più preziosa da tenere a mente è che siamo abituati a vedere solo la punta dell’iceberg del cammino dei nostri idoli. Ci sono molti alti e bassi nel percorso di un artista emergente, ma la cosa migliore da fare è affrontare i momenti difficili con serenità e costanza mantenendo chiaro l’obiettivo finale.

Come ti vedi da qui a dieci anni?
Difficilissimo dirlo, fra dieci anni spero di ritrovarmi felice del percorso fatto comunque sia andato, con accanto le persone giuste e soprattutto con la costante voglia di dare il massimo artisticamente.

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