Home Spettacoli e Cultura “La materia che Dio non creò – uno studio”, domenica lo spettacolo

“La materia che Dio non creò – uno studio”, domenica lo spettacolo

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Domenica 25 maggio alle ore 17 si conclude al Teatro Villa Pamphilj di Roma la rassegna Locus Amoenus, dedicata alle nuove generazioni della scena teatrale. Il ciclo, ideato e curato da Benedetta Margheriti e Veronica Toscanelli, ha riscosso grande interesse e partecipazione con i primi due spettacoli: “Paesaggio con figura verticale – Concerto poetico” di Spartenza Teatro e “La Serra-morte” della Compagnia Fang-ta, che hanno saputo proporre visioni originali sul tema del “luogo ideale” nella contemporaneità.

Il terzo e ultimo appuntamento vede in scena “La materia che Dio non creò – uno studio”, una produzione quelcheresta teatro diretta da Daniele Castoria, con Benedetta Margheriti, Veronica Toscanelli e Paolo Leccisotto. Lo spettacolo, realizzato in residenza al Teatro Villa Pamphilj, porta sul palco una riflessione attualissima e visionaria sull’identità umana, sul rapporto tra natura e artificio e sulle conseguenze della presenza invasiva dei materiali “morti”, come la plastica, nel nostro ambiente.

Il racconto si svolge in un luogo e in un tempo indefiniti, tra suggestioni mitiche e profetiche, dove ciò che resta dell’umanità deve confrontarsi con una realtà dove il confine tra naturale e artificiale si è dissolto e la fertilità della natura ha lasciato il posto alla staticità della plastica. Ma, contro ogni previsione, nasce una nuova creatura: il suo sguardo ingenuo e curioso riattiva la vita, gli abitanti e il dio di questo nuovo mondo. Attraverso il percorso del nuovo nato, il pubblico sarà accompagnato a riflettere se gli uomini siano definitivamente intrappolati nella rete che hanno creato o se esista ancora la possibilità di una via d’uscita, di una nuova speranza.

Locus Amoenus si conferma una rassegna attenta alle nuove voci del teatro contemporaneo, offrendo al pubblico l’opportunità di conoscere da vicino il lavoro di giovani compagnie e riflettere sui temi del nostro tempo attraverso il linguaggio del teatro.

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