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Emergenza Blu Tongue nel Lazio: Righini pronto ad aiutare gli allevatori con misure straordinarie

Dalla Regione Lazio in arrivo indennizzi e aiuti per l'acquisto di nuovi capi per fronteggiare la malattia che colpisce gli ovini

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La Regione Lazio si muove con decisione per sostenere il settore ovicaprino, duramente colpito dalla diffusione della Blu Tongue. Questa mattina, durante una riunione del Tavolo delle rappresentanze agricole, l’assessore all’Agricoltura e al Bilancio, Giancarlo Righini, ha annunciato la disponibilità ad attivare immediatamente misure straordinarie per gli allevatori.

L’incontro, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle principali associazioni di agricoltori, ha messo in luce la gravità della situazione. “Già nei giorni scorsi avevamo raccolto le richieste delle associazioni e oggi, grazie all’importante lavoro svolto dalla direzione Agricoltura, abbiamo già potuto presentare un pacchetto di misure da poter attivare in breve tempo,” ha spiegato l’assessore Righini.

Le Misure Straordinarie in Arrivo per il Settore Ovicaprino

Tra le proposte più concrete per far fronte all’emergenza, rientrano:

  • Indennizzi in regime de minimis: Verranno attivati aiuti economici per risarcire gli allevatori dai danni subiti a causa della malattia.
  • Sostegno per lo smaltimento delle carcasse: Per affrontare l’onere dello smaltimento, si sta valutando l’introduzione di semplificazioni procedurali che permetterebbero l’interramento delle carcasse degli ovini morti direttamente nei terreni aziendali. Questa misura, già adottata in altre Regioni, mira a facilitare le operazioni e, soprattutto, a far emergere i molti casi di Blu Tongue che attualmente non vengono segnalati.
  • Acquisto di riproduttrici: Verranno erogati aiuti per l’acquisto di nuove riproduttrici ovicaprine femmine, un intervento cruciale per consentire agli allevatori di ripristinare il potenziale produttivo delle loro aziende.

Vaccinazione: Ipotesi di Rimborso per un’Azione più Efficace

Un’altra importante tematica discussa è stata quella della vaccinazione. Attualmente su base volontaria e a carico degli allevatori, la Regione sta valutando l’ipotesi di rimborsarne una parte, sempre in regime de minimis. Con la compartecipazione regionale all’acquisto del vaccino, si punta a incentivare una vaccinazione più diffusa, limitando gli effetti della malattia e offrendo benefici a più ampio raggio per l’intero settore.

“L’obiettivo è duplice: debellare il diffondersi della malattia, e, soprattutto, far emergere i casi non segnalati in modo da poter stabilizzare il numero dei casi e avere una fotografia più chiara della situazione attuale,” ha concluso l’assessore Righini, sottolineando l’importanza di un approccio collaborativo per superare questa fase critica.

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