“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!” queste le parole in latino, pronunciate dal Cardinale Protodiacono dal balcone centrale della Basilica di San Pietro, per far sapere al mondo intero, al termine del Conclave, che i Cardinali hanno scelto il nuovo Papa. È Robert Francis Prevost, che assumerà il nome di Leone XIV.
La formula, mutuata in parte da un passo del Vangelo di Luca, è molto antica, sicuramente già usata alla fine del Quattrocento, secondo alcuni già dall’elezione del Papa del 1417, quando salì al soglio pontificio Martino V ponendo fine allo scisma d’Occidente e in modo particolare a un periodo in cui oltre al Papa vi erano ben due antipapi. “Habemus Papam!” poteva così suonare come “abbiamo un Papa, uno e uno solo!”. Dopo la morte di Papa Francesco il suo successore dovrà guidare la Chiesa fronteggiando un periodo storico di grandi incertezze.
Un’audience da evento planetario. Considerando soltanto il bacino dei cattolici, i potenziali spettatori dell’annuncio del nuovo Papa sono stati stimati in circa 1 miliardo e 406 milioni (dato dell’Annuario Pontificio 2025). L’”Habemus Papam” di Papa Francesco, il 13 marzo 2013, fu seguito da un pubblico televisivo globale stimato attorno a un miliardo di persone. In Italia, il picco fu di 29 milioni di telespettatori. Uno dei momenti più seguiti della storia recente, al pari di Olimpiadi, matrimoni o funerali reali.