Chi fuma invecchia più in fretta e non solo a livello estetico: i segni visibili nel DNA

Secondo gli studi, negli ex fumatori appare ridotto considerevolmente il rischio di invecchiare prima del tempo

Il fumo fa invecchiare. Non solo nel senso che può rendere più spenta la pelle del viso, ma che fa accelerare il processo di senescenza di tutto l’organismo. Lo dichiara, scritto nel Dna, l’accorciamento dei telomeri, che sono le estremità dei cromosomi e che indicano la capacità della cellula di rigenerarsi e ripararsi e, dunque, della velocità o meno dell’invecchiamento. Lo afferma uno studio dell’Università cinese di Hangzhou presentato al Congresso internazionale 2023 della Società europea per la Medicina respiratoria svoltosi in settembre a Milano. I ricercatori, guidati dal professor Siyu Dai, hanno analizzato i dati genetici di quasi 500.000 persone raccolti nella banca dati britannica Biobank.

Un recupero negli ex fumatori

Un risultato incoraggiante è stato trovato per chi dice addio al tabacco: negli ex fumatori appare ridotto considerevolmente il rischio di invecchiare prima del tempo, in loro è stata trovata solo una lieve tendenza verso telomeri più corti, non significativa dal punto di vista statistico. Queste estremità dei cromosomi hanno la lunghezza massima alla nascita che diminuisce progressivamente con l’avanzare dell’età, perciò tale misura è considerata un biomarcatore dell’invecchiamento cronologico. I telomeri sono stati paragonati dai ricercatori alle punte di plastica o metallo alla fine dei lacci delle scarpe come protezione dei cromosomi impedendo loro di sfilacciarsi. Ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano un po’, fino a diventare così corti che la cellula non riesce più a dividersi con successo e muore: questo fa parte del processo di invecchiamento. E si collega a molte malattie come disturbi cardiovascolari, diabete, perdita di tessuto muscolare.

Così il fumo danneggia anche il sistema immunitario

E il fumo? Finora nessuno studio aveva affrontato questo rapporto. Nella ricerca cinese emerge che fumare accorcia in maniera significativa i telomeri dei cromosomi contenuti nei globuli bianchi, che fanno parte del nostro sistema immunitario, vale a dire di autodifesa. E l’effetto è maggiore quanto più grande è il numero di sigarette fumate abitualmente. Il dottor Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo all’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, accoglie con favore l’indagine dell’Università di Hangzhou. «È uno studio innovativo – dice – e molto solido, su mezzo milione di persone… Conferma, anche a livello di genetica, la capacità del fumo di contrastare le nostre difese, interferendo col sistema immunitario. Quando i fumatori ci dicono: “Se smetto ingrasso perché il fumo mi asciuga”, rispondo: “No, il fumo ti prosciuga. Riducendo le tue capacità di rigenerare cellule e tessuti”. In effetti i fumatori risultano avere una aspettativa di vita inferiore di 10 anni in confronto a chi non consuma tabacco e una qualità di vita peggiore, insidiata dalle malattie indicate dai ricercatori cinesi».

Quanto pesano gli anni di fumo

Spiega ancora Roberto Boffi che sono i tanti anni di fumo a creare maggiore danno rispetto alle tante sigarette perché fumare crea infiammazione e questo stato nel tempo diventa cronico, aumentando pure il rischio di degenerazioni tumorali. Smettere, stando alla ricerca cinese, sembrerebbe porre riparo a qualche danno. È così? «Sì, perché si è già visto che la proteina C reattiva, o PCR, che è un indice di infiammazione rilevabile nel sangue, tende gradualmente a normalizzarsi negli ex fumatori. Anche se ci mette del tempo, fino a 4 anni».

Sotto esame il fumo passivo

Per favorire questo processo il dottor Boffi suggerisce di puntare anche sull’alimentazione. La dieta mediterranea è l’ideale con il suo notevole apporto di frutta e di verdura che però – sottolinea – devono essere mangiate quando sono “di stagione”. «Questo regime alimentare aiuta l’organismo a ringiovanire più rapidamente». Altro apprezzamento: gli scienziati cinesi intendono ora dedicarsi allo studio dei danni provocati dal fumo passivo. «Vittime del fumo altrui sono molti bambini e adolescenti. Si sa già che subire 8 ore di fumo passivo in una casa equivale a fumare 2-3 sigarette al giorno. Fra un po’ scopriremo in dettaglio i rischi anche a livello genetico». – Fonte Fondazione Umberto Veronesi.

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