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Voto di scambio col clan Di Silvio: non ci fu coinvolgimento dell’europarlamentare Adinolfi

La posizione dell'europarlamentare della Lega è stata chiarita durante il processo che vede imputati altri due esponenti del partito

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È stata archiviata la posizione di Matteo Adinolfi indagato, assieme ad altri, in una inchiesta che riguarda voti di scambio col clan Di Silvio per le elezioni amministrative di Latina del 2016. “Sono stati quindici mesi molto duri ma ho sempre avuto fiducia nella Giustizia e nel fatto che venisse riconosciuta la mia estraneità ai fatti contestati” ha commentato l’europarlamentare della Lega di Latina.

Adinolfi era finito al centro dell’inchiesta nel luglio del 2021 insieme ad Emanuele Forzan, ex coordinatore della Lega di Sezze e responsabile organizzativo della lista «Noi con Salvini» alle amministrative del 2016. Insieme a loro Raffaele Del Prete, imprenditore del settore dei rifiuti. Erano accusati di avere stretto un accordo col clan Di Silvio per uno scambio: favori in cambio di voti.

Al centro dell’inchiesta due intercettazioni ambientali dalle quali sembrava emergere il coinvolgimento proprio l’eurodeputato risultato, però, alla fine, estraneo ai fatti. Gli altri due imputati, invece, risultano ancora coinvolti nella vicenda giudiziaria.

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